Ambulatorio Istituzionale dell'ICS Maugeri di Pavia dedicato all'integrazione in oncologia con le medicine complementari (agopuntura, omeopatia e fitoterapia) e con la nutrizione clinica.
A questo ambulatorio afferiscono pazienti in corso di radio/chemioterapia o che desiderano effettuare un percorso di prevenzione della recidiva.
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Sono molto diffusi, ma ancora poco conosciuti: i tumori urologici complessivamente interessano ogni anno 77.900 uomini e donne nel nostro Paese che ricevono la diagnosi di cancro alla prostata, alla vescica, al rene o al testicolo. Eppure, il 44 per cento degli italiani non sa che esistono cure efficaci in grado di contrastarli. E ancora troppi (il 61 per cento) ignorano che possono essere in molti casi prevenuti attraverso stili di vita sani: appena il 9 connazionali su 100 sanno che il fumo di sigaretta causa il carcinoma della vescica, 38 su 100 riconoscono sedentarietà e obesità come fattori ...
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In Italia un milione di pazienti-lavoratori e 4 milioni di caregiver
Degli oltre tre milioni di connazionali che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore, più di un milione si è trovato a dover affrontare la malattia insieme agli impegni legati alla normale attività professionale A questo numero già imponente vanno poi aggiunti i ben quattro milioni di caregiver oncologici, ovvero coloro che si occupano del sostegno ai pazienti. Sono soprattutto familiari: mogli, mariti, figli che, nell’assistere un proprio caro,
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Cosa vuole dire partecipare a una sperimentazione clinica?
La ricerca medica ha bisogno di certezze perché chi è malato vuole avere la sicurezza che un trattamento sia realmente efficace. Per raggiungere questo obiettivo, per essere sicuri che una cura funzioni e lo faccia meglio di un’altra, è indispensabile che i pazienti, che lo desiderano e sono stati accuratamente informati sulla sperimentazione che viene loro proposta, partecipino agli studi proposti dai medici. Cosa ottengono in cambio? «Ricevono farmaci che sono innovativi, che non sono in commercio ...
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Con 35.300 nuove diagnosi ogni anno, il tumore alla prostata è il tipo di cancro più frequente nei maschi italiani. Statistiche alla mano, il 91 per cento degli interessati è ancora vivo cinque anni dopo la diagnosi: la grande maggioranza dei malati guarisce o convive molti anni con una neoplasia non aggressiva. Eppure chi si occupa di trovare nuove, efficaci, strategie di cura per allungare la loro vita, pensa assai poco alla qualità del tempo in più che avranno da vivere grazie alle terapie. A mettere ...
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Anche alle donne portatrici delle mutazioni BRCA1 e BRCA2, che sceglieranno la chirurgia preventiva da sane, senza quindi aver sviluppato un tumore, sarà riconosciuta una corretta percentuale d’invalidità. È questo il principale risultato di un’azione congiunta che ha unito allo stesso tavolo l’INPS, l’associazione aBRCAdaBRA, nata per rappresentare i bisogni delle persone portatrici della mutazione BRCA, e la FAVO, la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. Un lavoro congiunto per riconoscere una tutela sia
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Una voce che è diventata rauca da diverse settimane e non passa nonostante le cure, associata a difficoltà di respiro sotto sforzo, a problemi nella deglutizione e dolore irradiato alle d’orecchie. Questa combinazione di sintomi, singolarmente considerati poco allarmanti e molto comuni specie in inverno, deve invece insospettire se prolungata nel tempo: potrebbe infatti essere spia di un tumore della laringe, secondo
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Le persone che hanno avuto episodi di tachicardia nei primi 12 mesi dalla diagnosi di cancro hanno tassi di mortalità più elevata per i dieci anni successivi. È quanto è merso da uno studio presentato durante la conferenza dell’American College of Cardiology, tenutasi a Washington recentemente, che ha ...
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L’agopuntura può essere utile quanto i farmaci contro il dolore dopo un intervento chirurgico per tumore? O magari può essere persino meglio, aiutando a tenere a bada anche ansia e altri effetti collaterali? È quanto cercherà di stabilire uno studio appena partito all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano che arruolerà 124 pazienti operate di un carcinoma del seno di piccole dimensioni, ...
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I danni della terapia ormonale sull’osso
In Italia sono circa 250mila le donne che ogni anno iniziano una terapia ormonale con inibitore dell’aromatasi per un tumore mammario e sono soggette dunque a un’alterazione della mineralizzazione ossea. «E il numero tenderà a aumentare se si pensa che la terapia adiuvante attualmente dura 5 anni, ma
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Sempre più persone superano il cancro o riescono a conviverci per molti anni. Ma come? La qualità di vita delle persone colpite da tumore è ancora trascurata: i medici affrontano raramente questo aspetto, pochi pazienti ne parlano e in quasi la met&...
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Sono per lo più giovani, con un’ottima istruzione, una buona salute e un bel conto in banca. Chi rifiuta le terapie standard per affidarsi ad alternative non approvate ufficialmente (di solito spacciate per efficaci e meno tossiche) rischia però davvero tanto. Un ampio studio americano ha fatto i conti su malati con un tumore non metastatico: dopo 5 anni dalla diagnosi era vivo il 78,3% di chi si è affidato alla medicina tradizionale e soltanto il 54,7% di chi ha scelto cure non riconosciute dalla scienza. ...
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Le donne che sopravvivono a un cancro al seno hanno maggiori probailità, rispetto alle donne che non hanno avuto questa patologia, di provare ansia, depressione, disturbi del sonno e altri problemi di natura psichica.
Il team guidato da Helena Carreira, della London School of Hygiene & Tropical Medicine nel Regno Unito, ha ...
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Apportare un supporto nutrizionale parenterale in pazienti oncologici, ospedalizzati con carenze nutrizionali per un periodo di 7 giorni, equivalente ad una degenza media, può permette di colmare gap proteico-calorici e migliorare quindi i parametri nutrizionali. A rivelarlo è uno studio bicentrico condotto ...
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Un lavoro appena pubblicato su Health and Social Care in the community fornisce una chiave interpretativa alternativa agli effetti dell’omeopatia inquadrandoli come effetto placebo. Accettando questa rivisitazione si riuscirebbe secondo gli autori a conciliare le due posizioni antitetiche dei sostenitori dell’omeopatia e della medicina tradizionale. L’omeopatia avrebbe dunque un suo perché in alcune condizioni (es. dolore, nausea) nelle quali l&...
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Si espongono al rischio di una ricaduta, di sviluppare più velocemente metastasi, di morire per tumore perché non seguono in modo corretto la terapia ormonale che viene prescritta ogni anno a milioni di donne nel mondo alle quali viene diagnosticato un cancro al seno. Secondo una ricerca presentata nei giorni scorsi a Monaco di Baviera, durante il congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo), addirittura una paziente su sei in cura con tamoxifene per un carcinoma mammario ...
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Corretti percorsi di nutrizione clinica che prevedano anche la nutrizione parenterale possono portare a migliori outcomes nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Di questo si è parlato durante un simposio organizzato dalla European Oncology Nursing Society (EONS) a margine del Congresso della Società europea di oncologia medica (ESMO) che si è svolto a Monaco.
Il simposio ha visto riunite ...
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Più o meno la metà dei malati di tumore fa uso di medicine complementari, anche mentre si sottopone ai trattamenti ufficiali quali chemio e radioterapia, completamente ignara dei rischi che corre. L’obiettivo a cui puntano i pazienti è quello di sentirsi meglio, contrastare gli effetti collaterali di medicinali anticancro e radiazioni, rinforzare corpo e mente, magari depurare l’organismo dagli effetti tossici. L’elenco dei rimedi «naturali» ai quali ricorrono i pazienti è molto lungo, va dai più disparati tipi di erbe alla meditazione, dai ...
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Dal tumore al seno si guarisce sempre di più. Ma per le donne operate al seno emergono nuovi problemi relativi agli effetti collaterali delle cure oncologiche. Per questo è nato il progetto Eva, messo a punto e finanziato dall'associazione ‘Corri la vita onlus’, in collaborazione con Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori, sezione di Firenze), con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio della Camera di Commercio di Firenze. Obiettivo del progetto Eva, sostenere le donne malate di tumore rispetto alle problematiche ...
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Un servizio di Terapie Integrate a supporto delle donne con tumori al seno. Un ponte tra il trattamento specialistico basato sulle più recenti acquisizioni della medicina tradizionale e le tecniche di medicina integrata per garantire una ...
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Dalle grigliate ai surgelati, passando per frittura e forno a microonde: come organizzare cucina e dispensa nell’ottica della tutela della nostra salute? Tra «falsi miti» duri a morire e buone regole sempre valide, ecco cosa c’è di scientificamente certo. Lo abbiamo chiesto a Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per la
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La dieta mediterranea è considerata la più salutare e seguirla tutti i giorni riduce del 10% la mortalità da cancro. Le cattive abitudini alimentari sono però sempre più diffuse nel nostro Paese. Il 42% degli italiani è in eccesso di peso, più del 10% addirittura obeso. Problemi di malnutrizione e conseguente perdita di peso interessano tuttavia ben sette pazienti su dieci con tumore del pancreas. Da qui l’esigenza di promuovere una dieta adeguata e anche gustosa per questa particolare categoria di malati. A pensarci è ...
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La malnutrizione nel paziente oncologico è una condizione che si manifesta molto spesso, fin dall’esordio di malattia. Tale stato genera non solo un peggioramento della qualità di vita, ma anche un aumento delle morbilità e della mortalità, rappresentando un fattore prognostico sfavorevole e causa di morte indipendente imputabile a squilibri metabolico-nutrizionali. Per questo motivo è di fondamentale importanza che la presa in carico del paziente oncologico sia portata avanti non solo dall’oncologo ma anche dal nutrizionista.
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Regola numero uno: parlatene con l’oncologo
Tumore e vacanza non sono due estremi inconciliabili. Troppo spesso pazienti e familiari, provati fisicamente e psicologicamente dalla malattia e dalle fatiche quotidiane, si rassegnano ingiustamente al “vorrei, ma non posso”. «Certo, per poter pensare di partire, sono necessarie due premesse fondamentali – spiega Francesco Cognetti, presidente della “Fondazione Insieme Contro il Cancro” -: il malato deve essere ...
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Piero Barbanti è direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore, Dipartimento Scienze Neurologiche Motorie e Sensoriali, IRCCS San Raffaele di Roma.
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Le erbe «amiche» dei pazienti oncologici esistono e possono servire per risolvere o alleviare alcuni sintomi, come la stanchezza o la depressione, oppure la disappetenza e tanti altri disturbi, quando per esempio i farmaci non siano sufficienti, o quando i farmaci prescritti non siano tollerati. In molti casi utilizziamo le erbe anche a scopo preventivo, per esempio nel caso di alto rischio dovuto a familiarità, oppure all’esposizione a tossici ambientali oppure ancora a stili di vita non adeguati. Di seguito alcuni ...
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Su WhatsApp circola con insistenza questo messaggio: «Il veleno che esce dalla plastica riscaldata &...
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Ci si concentra a sconfiggere il nemico numero uno, e non ci si accorge di andare incontro a un pericolo a volte perfino più grande. Succede a tanti malati di tumore: le terapie impiegate per debellare il cancro possono avere effetti collaterali cardiaci anche gravi, se non si tiene sotto controllo il cuore durante e dopo il trattamento. Un dato di fatto sempre più evidente, discusso durante il congresso internazionale “Pathophysiology and Management of Cardivascular Complications in Oncology” ...
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